C’È UN MOTIVO SE MUORI E RINASCI E C’È UN MOTIVO SE CONTINUI A SOFFRIRE
“Per mangiare, bere, dormire, riprodursi e lottare contro gli altri non serve avere coscienza, non serve amore, non serve alcun tipo di risveglio, non serve avere un’anima.
L'anima è un lusso.
Serve solo all'evoluzione interiore dell'uomo.”
NOTA BENE: Se vuoi comprendere realmente ciò che stai per scoprire adesso devi lasciare da parte la credenza che esista solo la materia: solo ciò che puoi toccare, vedere e annusare…
Perché c’è molto di più.
La materia è energia solidificata.
Tutto, ogni forma di energia porta informazione, conserva informazione, passa informazione.
Luce, energia e informazioni: questo è l’Universo.
Lo stesso vale per te.
Non sei il tuo corpo o le circostanze che hai creato nella tua vita (lavoro, età, titoli, denaro…)
Sei un flusso continuo di coscienza che passa da una vita all’altra, portando con sé le informazioni date da come si è vissuto il proprio tempo in ogni corpo.
Dato che l’anima ha bisogno di un corpo per fare esperienza è più corretto dire che non passiamo di vita in vita, ma di corpo in corpo.
Questo è l’eterno viaggio dell’anima.
Osserva l’immagine qui sopra.
Le sfere azzurre rappresentano i nostri vari corpi. Ogni corpo noi lo chiamiamo “vita”, ma la vera vita è quella striscia arancione, che sarebbe il flusso del continuum coscienziale e memoria del karma: cioè noi, la parte profonda dell’essere umano che passa da un corpo all’altro.
Quindi è un’unica grande vita che passa di corpo in corpo, chiamiamola “catena di esistenze”;
Per essere sempre più precisi, l’esistenza studiata da un punto di vista profondo, spirituale, energetico-spirituale, è un’unica esistenza per ogni essere umano, che è a sua volta collegata all’esistenza degli altri esseri umani.
Noi, infatti, siamo totalmente interconnessi e interdipendenti. Non c’è separazione tra noi, ognuno, in un modo o nell’altro, ci riflette a vicenda.
Ma quanto possiamo veramente cogliere, esperienzialmente, la connessione e l’interdipendenza con tutti gli altri esseri umani, se non riusciamo nemmeno a sentire il nostro corpo, se non quando ci fa male?
Come pensiamo di poter veramente sentire queste cose?
Ecco che serve uno sviluppo particolare per entrare nel mondo interiore, spirituale e farne esperienza…
Prima ho parlato di “informazioni”.
Cosa intendo?
Ti sei mai chiesto perché prima di morire o in una situazione molto vicina alla morte, molte persone si vedono scorrere tutta la loro vita davanti?
La vita diventa come un film che viene sbobinato e archiviato nel chakra del cuore.
Nel chakra del Cuore, infatti, ha sede una memoria karmica che, come una scatola, contiene tutte queste informazioni sotto forma di energia.
Parliamo di una memoria molto profonda: la memoria animica.
Quando si muore e si esce dal corpo, l’anima (coscienza mentale sottile) spinta dall’energia del karma, con le informazioni archiviate ed elaborate sulla propria rinascita, prepara la coscienza a rinascere e, in base alle esperienze che dovrà vivere, sceglie il contesto perfetto in cui farlo, (genitori, luogo di nascita, condizione economica ecc..)
Il concetto che sta alla base è questo:
Nulla si distrugge e tutto si trasforma.
Anche se ogni cosa passa da una condizione all’altra, da uno stato all’altro, nulla viene perso per sempre, nessuna informazione.
Per comprendere meglio questo concetto puoi pensare all’acqua. Come ben sai, è formata dalla molecola H2O.
Ma sai anche che l’acqua può cambiare stato.
Può diventare ghiaccio, può essere liquida oppure trasformarsi in vapore.
Quando cambia forma, il suo essere H2O, le sue informazioni di base, cambiano a loro volta?
No, restano uguali.
L’acqua è sempre H2O, sia che sia un cubetto di ghiaccio nel freezer, sia che sia il vapore acqueo che appanna i vetri quando fai la doccia.
La stessa cosa accade quando si passa di vita in vita. Si cambia corpo, si cambia stato, ma la coscienza rimane la stessa.
La coscienza trasporta solo la memoria sottile, cioè porta con sé le informazioni energetiche del viaggio che ha fatto.
Cosa c’entra questo con il karma?
C’entra, perché il karma può essere visto, infatti, come automatismo, ripetizione, abitudine, informazione cristallizzata nella parte meccanica ed emotiva dei centri, che passa di vita in vita attraverso la coscienza, i chakra, l’energia e i corpi sottili.
Solo ciò che passa da una vita all’altra è karma.
Facciamo un esempio.
Per Samuele, l'informazione che porta il karma può essere quella della dipendenza.
Ecco che in una vita sarà un giovane dipendente dalla cocaina.
In un’altra, sarà un uomo obeso, dipendente dal cibo.
E in un’altra ancora un uomo ossessionato dai videogiochi.
Tutto questo si ripeterà, fino a che non si libererà da quell’attaccamento e ossessione alla base della dipendenza.
Sciolto questo nodo, se la lascerà alle spalle e inizierà a godersi il piacere libero dalla sofferenza.
Ciò che fissa nella memoria karmica non sono solo le esperienze, ma anche la loro intensità e totalità. Sia che sia positiva sia che sia negativa.
Esperienze molto intense diventano karma.
Anche esperienze non eccessivamente intense, ma durature. Qui si fissa la memoria.
Noi passiamo tutta la vita ad accumulare cose, anche pesanti.
Sul punto di morte, non avendo più tempo, tu fai i conti con te stesso.
Ciò che rimandi e non lasci andare si accumula e forma materiale inconscio.
Per questo è così importante non aspettare troppo e cercare di risolvere, pareggiare i conti, ripulirsi almeno interiormente, non per forza con la persona o la situazione esterna.
Non morire carichi di rabbia, odio e conflitti. Altrimenti quel passato, quelle informazioni, io le rivivrò oggi e anche nei prossimi corpi.
Ecco qui il concetto di “reincarnazione, rinascita”.
Lo scopo della vita
Ormai devi aver compreso che c’è una parte di noi che sostanzialmente non muore assieme al corpo, ma che passa di vita in vita.
Dal punto di vista animico quindi esiste un’unica vita infinita, con un intervallarsi di corpi diversi.
L’anima per fare esperienza, per maturare e raggiungere il massimo picco evolutivo (che potrebbe essere quello di un Gesù Cristo, di un Buddha o di un qualche essere ai picchi dell’amorevolezza e della consapevolezza) ha bisogno di tante incarnazioni, ha bisogno di tanti passaggi.
E siccome un corpo materiale dura quello che dura, anche quando lo teniamo bene, l’Anima ha bisogno di molto “tempo” per la sua evoluzione.
Ecco che, finché non avremo raggiunto e realizzato pienamente le nostre potenzialità di consapevolezza, amore verso tutto e tutti e compassione, noi dovremo tornare qui, all’interno di un corpo.
Quindi ti chiederai:
Per quale motivo torniamo sempre qui?
Perché rinasco?
La nostra anima torna in vita per via di uno o più desideri.
Dunque è il desiderio che porta alla rinascita.
Quando abbiamo un desiderio, questo mette in moto la ruota del karma.
Il karma è qualcosa che si ripete ormai da solo.
Noi vogliamo tornare qui perché al momento della morte abbiamo lasciato delle cose incompiute. Desideri dell’essenza, della mente conscia, da realizzare per il proprio completamento. A volte cose incompiute, nodi irrisolti o situazioni lasciate in sospeso.
È nella natura del nostro sistema psichico non lasciare nulla in sospeso, ma concludere le cose.
Di conseguenza continuiamo a rivivere le stesse esperienze, con il rischio di non giungere mai a una fine, perché ci si impiglia nelle vecchie trappole.
Ora comprendi perché si andrà in cerca di certe persone o certe cose da rivivere all’infinito… Per completare ciò che è rimasto in sospeso.
Ma non è detto che ci si riesca.
In pratica, finché non avremo sufficiente consapevolezza, amore e compassione per interagire correttamente con la realtà, accogliere e non combattere la realtà, ma capirla, vederla, accettarla e saperci interagire, dovremo tornare qui perché non abbiamo ancora capito la lezione.
Perché?
Perché non vedendo, non accogliendo nel modo giusto, non comprendendo, noi non saremo capaci di relazionarci con il mondo, con gli altri e con noi stessi nel modo giusto, cioè senza creare sofferenza.
ROBERTO POTOCNIAK
